Bollettino informativo – Ottobre 2024
POLITICA AGRICOLA COMUNE
Linee guida per la PAC post 2027
Durante il Consiglio Agrifish del 21 e 22 ottobre sono state approvate le linee guida per la Politica Agricola Comune (PAC) post 2027, che ha l’obiettivo di garantire un settore competitivo, a prova di crisi, sostenibile, incentrato sugli agricoltori e basato sulla conoscenza. che mira a garantire un settore agricolo competitivo, resiliente, sostenibile, incentrato sugli agricoltori e basato sulla conoscenza. Il documento, elaborato dalla presidenza ungherese del Consiglio, ha ottenuto il sostegno di 26 dei 27 Stati membri dell’UE, con la sola Romania a esprimere una posizione contraria. In mancanza di unanimità, le linee guida sono state quindi adottate come conclusioni della presidenza. In linea con gli obiettivi della presidenza ungherese, i ministri dell’agricoltura dell’UE hanno sottolineato che la PAC dovrebbe contribuire a garantire un reddito stabile per gli agricoltori tramite pagamenti diretti e altre forme di sostegno, incentivandoli a sostenere la transizione verde. Il Consiglio ha concordato inoltre sull’importanza di continuare a valorizzare lo sviluppo rurale nella costruzione della PAC futura. I ministri hanno evidenziato alcuni obiettivi chiave per la PAC post-2027: garantire la sicurezza alimentare, promuovere un equo tenore di vita per la comunità agricola, fornire soluzioni concrete e incentivi per gli agricoltori e assicurare prezzi equi per i consumatori.
La Commissione europea propone un sostegno di 120 milioni dalla riserva agricola
La Commissione europea ha proposto di destinare 119,7 milioni di euro dalla riserva agricola per sostenere direttamente gli agricoltori di Bulgaria, Germania, Estonia, Italia e Romania che sono stati colpiti da eventi climatici avversi eccezionali in primavera e all’inizio dell’estate. per sostenere direttamente gli agricoltori di Bulgaria, Germania, Estonia, Italia e Romania, colpiti da eventi climatici avversi eccezionali in primavera e all’inizio dell’estate. La proposta prevede di assegnare 10,9 milioni di euro alla Bulgaria, 46,5 milioni alla Germania, 3,3 milioni all’Estonia, 37,4 milioni all’Italia e 21,6 milioni alla Romania. Tali fondi contribuiranno a compensare gli agricoltori di questi Paesi per le perdite di produzione e di reddito subite.
Gli importi proposti rappresentano un segno di solidarietà dell’UE verso gli agricoltori colpiti e potranno essere integrati con fondi nazionali fino al 200%. Una volta approvata la proposta, le autorità nazionali dovranno distribuire l’aiuto entro il 30 aprile 2025 e garantire che gli agricoltori siano i beneficiari finali. Gli Stati membri interessati dovranno comunicare alla Commissione, entro il 31 dicembre 2024, i dettagli dell’attuazione delle misure, inclusi i criteri per l’assegnazione degli aiuti individuali, l’impatto previsto della misura, le previsioni di pagamento suddivise per mese fino alla fine di aprile, e il livello del sostegno supplementare previsto. La comunicazione dovrà inoltre includere le misure adottate per evitare distorsioni della concorrenza e sovracompensazioni.
DAZI
La Cina ha lanciato un’indagine sui prodotti lattiero-caseari provenienti dall’Unione Europea
La Cina ha avviato un’indagine sui prodotti lattiero-caseari importati dall’Unione Europea per verificare eventuali pratiche commerciali scorrette legate ai sussidi della PAC. L’indagine sembra essere una risposta all’incremento dei dazi europei sulle auto elettriche prodotte in Cina. Infatti, il 20 agosto, l’UE ha ridotto, ma non eliminato del tutto, i dazi sulle auto, come richiesto da Pechino. Già a giugno, in seguito all’annuncio dei nuovi dazi, la Cina aveva intrapreso un’indagine simile sulle importazioni di carne suina dall’Europa.
L’obiettivo dell’indagine cinese è verificare se i sussidi forniti da 20 Stati membri dell’UE ai produttori di latticini siano conformi alle normative dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Tra i Paesi coinvolti figurano l’Italia, l’Austria, il Belgio e l’Irlanda. Questo sviluppo preoccupa l’esecutivo europeo, che ha risposto avviando una richiesta di consultazione presso il WTO, contestando la legittimità dell’indagine antisovvenzioni della Cina sui prodotti lattiero-caseari dell’UE. È la prima volta che l’UE decide di contestare un’indagine in fase iniziale. Tale azione riflette la crescente preoccupazione per una tendenza della Cina a introdurre misure di difesa commerciale basate su accuse considerate insufficientemente provate.
ETICHETTATURA
La Corte di Giustizia dell’UE contraria al divieto di meat sounding
La Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito, con la sentenza della causa C-438/23 | Protéines Francia e a., che gli Stati membri non possono vietare l’uso di termini tradizionalmente associati ai prodotti di origine animale, come “bistecca” o “salsiccia,” per designare alimenti a base di proteine vegetali, a meno che non venga adottata una specifica “denominazione legale.” Questa decisione rappresenta una svolta significativa nel dibattito sull’etichettatura degli alimenti a base di proteine vegetali, in risposta a un decreto francese che vietava l’uso di termini come “bistecca” o “salsiccia” per prodotti vegetali, anche se accompagnati da qualificativi come “vegetale” o “di soia.” La Corte ha stabilito che, in assenza di una denominazione legale definita, gli Stati membri non possono impedire ai produttori di utilizzare tali termini descrittivi, a condizione che le informazioni siano presentate in modo chiaro e conforme al Regolamento UE 1169/2011.
Il provvedimento riconosce comunque agli Stati membri la possibilità di adottare la “denominazione legale,” associando una denominazione specifica a un determinato prodotto alimentare per garantire ai consumatori il rispetto di criteri rigorosi e definiti. La Corte ha sottolineato che il sistema di armonizzazione del Regolamento 1169/2011 mira a tutelare adeguatamente i consumatori in tutta l’Unione, anche quando un prodotto sostituisce ingredienti tradizionalmente attesi. Di conseguenza, uno Stato membro non può introdurre unilateralmente restrizioni aggiuntive o limiti minimi di proteine vegetali che vietino l’uso di determinati termini descrittivi.
Infine, la Corte ha chiarito che, in assenza di una denominazione legale, i produttori possono continuare a utilizzare termini usuali o descrittivi, purché non inducano in errore i consumatori, garantendo trasparenza e rispetto delle normative europee.
CLIMA
La Commissione europea propone misure supplementari per sostenere gli Stati colpiti da catastrofi climatiche
Come annunciato dalla Presidente della Commissione europea Von der Leyen durante la sua visita in Polonia il 19 settembre 2024, la Commissione ha proposto di modificare 3 regolamenti dell’UE per garantire che i fondi dell’UE possano essere mobilitati rapidamente a sostegno della ripresa da una catastrofe. Le modifiche riguardano i regolamenti sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo di coesione (FC), il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) per il periodo 2021-2027 e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per il periodo 2014-2022. Queste proposte rispondono direttamente alle inondazioni che hanno colpito l’Europa centrale e orientale e agli incendi boschivi verificatisi in Portogallo nel settembre 2024. Le misure proposte permetterebbero ai sette Stati membri colpiti (Polonia, Romania, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Portogallo e Slovacchia) di riprogrammare circa 18 miliardi di euro (di cui 17,7 miliardi dai fondi di coesione e 588 milioni dal FEASR) per fornire assistenza in risposta alle catastrofi climatiche. Le modifiche garantiranno che l’UE possa sostenere in modo flessibile tutti gli Stati membri colpiti da catastrofi climatiche, attuali e future.
Inoltre, grazie alla revisione del quadro giuridico del FEASR per il periodo 2014-2022, gli Stati membri avranno maggiore flessibilità per sostenere agricoltori, silvicoltori e imprese colpite da calamità naturali. Il sostegno finanziario offerto dal FEASR sarà coperto interamente da fondi dell’UE. Questa modifica permetterà agli Stati membri di fornire assistenza di emergenza sotto forma di somme forfettarie, distribuendo rapidamente il sostegno a agricoltori, silvicoltori e piccole e medie imprese (PMI). Gli Stati membri potranno anche introdurre e rafforzare misure per ripristinare il potenziale produttivo delle aziende agricole e delle foreste danneggiate.
La proposta sarà ora sottoposta all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea nell’ambito della procedura legislativa ordinaria.
SOSTENIBILITÀ
Il Consiglio UE posticipa la data di applicazione del Regolamento sulla deforestazione
Il Consiglio dell’UE ha concordato la sua posizione sulla modifica puntuale del regolamento UE sulla deforestazione, con cui rinvia di 12 mesi la data di applicazione. Questo rinvio consentirà a Paesi terzi, Stati membri, operatori e commercianti di prepararsi adeguatamente per rispettare gli obblighi di dovuta diligenza. L’obiettivo è garantire che determinate materie prime e prodotti venduti o esportati dall’UE siano a “deforestazione zero.” Tra i prodotti coinvolti figurano quelli a base di bovini, legno, cacao, soia, olio di palma, caffè, gomma e alcuni loro derivati.
Il regolamento sulla deforestazione è in vigore dal 29 giugno 2023, e le sue disposizioni dovevano inizialmente entrare in vigore dal 30 dicembre 2024. Tuttavia, su proposta della Commissione, il Consiglio ha deciso di rinviare la data di applicazione di un anno. Una volta approvato dal Parlamento europeo, gli obblighi del regolamento saranno applicabili a partire dal:
- 30 dicembre 2025 per grandi operatori e commercianti
- 30 giugno 2026 per microimprese e piccole imprese.
La modifica non altera la sostanza delle norme esistenti, che mirano a ridurre il contributo dell’UE alla deforestazione e al degrado forestale globale, consentendo il commercio nell’UE solo di prodotti a deforestazione zero, ovvero prodotti su terreni non soggetti a deforestazione o degrado forestale dopo il 31 dicembre 2020. Il Consiglio comunicherà ora la sua posizione al Parlamento europeo, che dovrà esprimersi in merito.
Il Parlamento europeo respinge due decisioni della Commissione che autorizzano livelli di residui di diversi pesticidi vietati nell’UE negli alimenti importati.
Il Parlamento ha respinto due decisioni della Commissione che autorizzavano tolleranze all’importazione (livelli massimi di residui) per alcuni pesticidi vietati nell’UE, tra cui ciproconazolo e spirodiclofen in vari prodotti alimentari (cereali, semi, carne, fegato e reni) e benomil, carbendazim e tiofanato-metile in altri prodotti (limoni, lime, mandarini e gombo). L’uso di questi pesticidi è vietato nell’UE.
Le risoluzioni approvate dal Parlamento evidenziano che i prodotti agricoli importati da Paesi extra-UE devono rispettare gli stessi standard dei prodotti europei per garantire condizioni di parità. Consentire livelli massimi di residui più elevati per le importazioni metterebbe a rischio la salute dei cittadini europei e dei consumatori nei Paesi produttori.
La Commissione dovrà ora ritirare le sue proposte. Gli eurodeputati chiedono che i nuovi livelli massimi di residui siano portati al limite di determinazione (quantità minima rilevabile) o al valore predefinito di 0,01 mg/kg per tutti gli usi, e che venga respinta qualsiasi richiesta di tolleranze all’importazione.
NORME TECNICHE
La Commissione europea autorizza l’uso di due nuove varietà di mais e cotone OGM
La Commissione europea ha autorizzato due nuove colture geneticamente modificate, una di mais e l’altra di cotone, e ha rinnovato l’autorizzazione di due varietà di mais geneticamente modificate destinati al consumo umano e animale.
Le decisioni della Commissione consentono esclusivamente l’importazione di queste colture per l’impiego in alimenti e mangimi, escludendo la possibilità di coltivazione nell’UE. Tali varietà sono state sottoposte a una rigorosa procedura di valutazione, che garantisce un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha emesso un parere scientifico favorevole, confermando che queste colture geneticamente modificate sono sicure quanto le controparti convenzionali. Le autorizzazioni e i rinnovi hanno una validità di 10 anni e tutti i prodotti derivati da queste colture saranno soggetti alle rigide normative UE in materia di etichettatura e tracciabilità. La Commissione era giuridicamente obbligata a decidere su tali autorizzazioni, poiché gli Stati membri non avevano raggiunto una maggioranza qualificata né a favore né contro nel comitato permanente e nel successivo comitato di ricorso.
PROTEZIONE
La Georgia richiede la protezione di 10 Indicazioni Geografiche
Nell’ambito dell’Accordo di associazione tra l’Unione europea, la Comunità europea dell’energia atomica, i loro Stati membri e la Georgia, quest’ultima ha richiesto la protezione da parte dell’UE di 10 denominazioni georgiane, di cui cinque alimentari e cinque vinicole come indicazioni geografiche. I nomi dei prodotti alimentari per cui si richiede la protezione sono: Ajika; Kartuli Daphna; Mukhuris Taphli; Tkemali.
Le dichiarazioni di opposizione sono aperte e devono essere inviate entro 3 mesi (entro il 17 gennaio 2025) al seguente indirizzo e-mail AGRI-G4-GI@ec.europa.eu.
PUBBLICAZIONI IG
Italia
- Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della IGP “Pizzoccheri della Valtellina”
- Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della IGP “Südtiroler Schüttelbrot / Schüttelbrot Alto Adige”
- Pubblicazione di una modifica non minore approvata del disciplinare della DOP “Garda”
Belgio
- Pubblicazione di una domanda di registrazione della IGP “Miel wallon”
Cipro
- Registrazione della IGP “Ροδόσταγμα Αγρού / Rodostagma Agrou / Agros Rosewater”
- Pubblicazione di una domanda di registrazione IGP del nome “Κυπριακή πατάτα κοκκινογής / Kypriaki patata kokkinoyis / Cyprus red soil potato”
Finlandia
- Pubblicazione di una domanda di registrazione della IGP “Yläsavolainen muurinpohjalettu”
Francia
- Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della IGP “Agneau du Périgord”
- Pubblicazione di una domanda di registrazione della IGP “Caviar d’Aquitaine”
- Pubblicazione di una domanda di registrazione della IGP “Melon de Cavaillon”
Lettonia
- Pubblicazione di una domanda di registrazione IGP del nome “Aglonas maizes veistūklis”
Malta
- Pubblicazione di una domanda di registrazione DOP del nome “Ġbejna tan-nagħaġ”
Portogallo
- Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della DOP “Azeite de Trás-os-Montes”
- Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della DOP “Requeijão Serra da Estrela”
Slovacchia
- Pubblicazione di una domanda di registrazione IGP del nome “Trnavský slad”
Spagna
- Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della IGP “Mantecados de Estepa”
- Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica non minore del disciplinare della IGP “Espárrago de Huétor-Tájar”
- Pubblicazione di una domanda di registrazione IGP del nome “Oli de Menorca / Aceite de Menorca”
- Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della DOP “Chufa de Valencia / Xufa de València”
- Registrazione della IGP “Chistorra de Navarra/Txistorra de Navarra/Nafarroako Txistorra”
- Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della IGP “Ternasco de Aragón”
- Approvazione di una modifica del disciplinare della DOP “Pico”
IG EXTRA UE
Regno Unito
- Pubblicazione di una modifica ordinaria approvata del disciplinare della DOP “Beacon Fell Traditional Lancashire Cheese”
Turchia
- Registrazione della DOP “Bursa Siyah İnciri/Bursa Siyahı”
- Registrazione della DOP “Hüyük Çileği”
- Registrazione delle IGP “Söke Pamuğu”
- Pubblicazione di una domanda di registrazione IGP del nome “Silifke Yoğurdu”
- Registrazione della IGP “Manisa Mesir Macunu”
REGISTRO ATTO DI GINEVRA
Svizzera
- Iscrizione come denominazione di origine nel registro internazionale del nome “Tête de Moine/Tête de Moine, Fromage de Bellelay”
DA LEGGERE
- Indice FAO dei prezzi alimentari di settembre: il benchmark per i prezzi delle materie prime alimentari mondiali ha registrato il suo aumento più rapido in 18 mesi a settembre, con quotazioni in aumento 3 percento rispetto ad agosto. Salgono del 10,4% le quotazioni dello zucchero, del 3% quelle dei cereali e dal 4,6 % degli oli vegetali. In aumento anche i prezzi dei prodotti lattiero caseari, +4,6%, e della carne, +0,4%. Approfondisci